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di Roberto Guarnieri


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Roberto Guarnieri

Teresa De Rogatis:

la donna, la compositrice, la chitarrista.


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"Se insegnare la poesia e la bellezza della musica a centinaia di giovani, invece di comporre opere e sinfonie, significa perdere la propria vita, allora io l’ho perduta; ma se alcuni di questi giovani, oggi adulti, possono comprendere una sinfonia o una sonata di Beethoven e trovarvi un conforto e una guida per la loro esistenza, allora io vivrò nel loro ricordo non meno come avrei potuto vivere nelle mie opere e la mia vita sarà stata egualmente utile"


Teresa De Rogatis


INTRODUZIONE


Molti sono i compositori che hanno dedicato gran parte della loro vita alla chitarra ma relativamente pochi sono rimasti nei programmi di studio dei Conservatori o nei repertori dei concertisti. F. Carulli, M. Giuliani, M. Carcassi, F. Sor, D. Aguado... sono i maestri che hanno creato il repertorio chitarristico durante il primo '800, periodo nel quale le due scuole chitarristice che si contraddistinsero furono quell'italiana e quella spagnola.


In un secolo di evoluzione del linguaggio e della tecnica le composizioni mutarono e si adattarono ai nuovi stili. Nel '900 anche i grandi compositori non chitarristi iniziarono a scrivere per lo strumento e, per vari motivi, lasciarono sempre meno spazio a quelli chitarristi. Il motivo principale della perdita d'interesse verso i compositori “minori” fu probabilmente la polarizzazione verso il repertorio Segoviano, il quale ancora oggi è sicuramente il più conosciuto ed il più suonato (anche la grande quantità di nuovi compositori influì in tale processo).


Esattamente in quegli anni furono scritte diverse opere di rilievo che fino a poco tempo fa  giacevano nel dimenticatoio. Si possono elencare brani di sinfonisti, chitarristi compositori, amanti, dilettanti. Tra questi emergono quelli di Ottorino Respighi (il quale era stato perso), Mario Barbieri, Antonio José, Teresa De Rogatis, Benvenuto Terzi. Tali opere rimangono tutt'oggi poco suonate ed addirittura alcune non ancora pubblicate.


Nel mio percorso di studi ho affrontato varie volte brani di autori meno noti. Tra questi quelli di Teresa De Rogatis mi hanno interessato sin dalla prima lettura, dandomi la possibilità di conoscere successivamente una compositrice di primo livello e di grande profondità.


Inoltre non avevo mai suonato brani di un'autrice. La sua figura risulta essere un caso più unico che raro: chitarrista, pianista, compositrice e soprattutto insegnate premurosa, moglie e madre. Le sue energie si dovevano dividere tra studio, concerti, lezioni, marito e figli. Oltretutto in una società che risultava essere maschilista ed a tratti misogina, non era semplice fare la vita dell'artista professionista, anche per un grande talento quale lei risultava.


L'obbiettivo di questa tesi è quello di dare nuova luce e risalto all'ennesima figura ingiustamente trovatasi esclusa dal mondo chitarristico. Infine risulta importante per me ringraziare infinitamente i Maestri Giacomo Baldelli e Claudio Piastra, i quali hanno saputo dirigere il mio percorso accademico/musicale e chitarristico con enorme amore e dedizione, indirizzandomi a sperimentare ed uscire dall'ordinario.


Roberto Guarnieri

Sonatina Quasi Una fantasia - 1. Andantino

Clara Campese, guitar

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CAPITOLO 1

CONTESTO STORICO - MUSICALE


1.1 Le donne nella storia della musica


Le modalità con cui le donne partecipano alla vita musicale della società cambiano a seconda delle epoche e dei contesti; per esempio nella Grecia antica è solo con la musica che le donne partecipano alla cultura, sia come esecutrici sia, più raramente, come educatrici e compositrici.

Fino al rinascimento le possibilità di fare musica per le donne rimasero comunque limitate: nel ‘600 le più fortunate erano le nobili, le donne borghesi di famiglia colta o le “figlie d’arte”, che trovavano spazio come virtuose cantanti nelle corti o nei teatri.


Una di esse fu Francesca Caccini (1587-1641), figlia di Giulio Caccini. Si esibì in diverse opere (appena tredicenne partecipò al “Il rapimento di Cefalo” del padre). Nel 1625 venne eseguita la sua opera “La liberazione di Ruggero dall’isola di Alcina”: nella Firenze del seicento nasce la prima opera scritta da una donna. Poco più tardi, nel 1694, fu messa in scena a Parigi l’opera “Céphale et Procis” di Élisabeth Jacquet de La Guerre (1666-1729), clavicembalista e compositrice immersa nel mondo del Re Sole1 e di Jean-Bapttiste Lully, a Versaille.


A Venezia Barbara Strozzi (1619-1677) destava scalpore per la sua bellezza e sensualità. Tali caratteristiche la resero molto nota nella Serenissima e le stesse furono usate però per sminuire la sua musica. Nelle sue composizioni si evincono proprio la sua femminilità e l’erotismo: in modo esplicito cercava di emanciparsi ed emancipare il mondo veneziano, seppur già culturalmente molto aperto.

Nel ‘700, in particolare verso fine secolo, (rivoluzione francesce ed Illuminismo) furono introdotti dei concetti che diventarono centrali nell’epoca moderna. Nel XVIII° sec. si affermarono diversi cambiamenti, anche dal punto di vista musicale. Uno su tutti la riforma di Metastasio. Proprio il librettista a Vienna captò in Marianna Martines (1744 - 1812) delle grandi doti musicali, che si esplicarono successivamente rendendola una brillante compositrice (tanto che la sua musica venne definita da un ammiratore “un Haydn atletico”).


Nella prima metà dell’800 la figura della donna diventa protagonista di riflessione solo in conseguenza ai dibattiti volti a ridefinire il ruolo dell’individuo e dei suoi rapporti con lo Stato. Perdipiù nella seconda metà del secolo nasce la figura delle “sufraggette” 2: si afferma il movimento femminista.



Clara Schumann (1819-1896) e Fanny Hensel (1805-1847) sono le esponenti più importanti del mondo musicale femminile nel IXX° secolo. Le due sono accomunate dall’aver vissuto a stretto contatto con i grandi dell’epoca ma non per questo succubi o dipendenti musicalmente da loro.


Clara, avendo avuto un’istruzione musicale sin da piccola, a 9 anni già debuttava. L’esigente padre voleva da lei il massimo sin da bambina e, essendo anche il maestro, pretendeva una ferrea disciplina, nello studio e nella performance.


Era già una musicista con la sua identità e carisma prima di conoscere Robert Schumann come musicista (si conoscevano fin da ragazzini).


Felix Mendelsonnh fu uno dei primi a riconoscere in lei qualità straordinarie e casualmente è la figura che unisce le due musiciste: Fanny era la sorella del compositore tedesco.


Cresciuta fianco a fianco a Felix, fino all’età “da marito” i due avevano seguito allo stesso modo il percorso musicale. Anche se il padre Abraham decise che Fanny sarebbe dovuta diventare moglie e madre, lei portò avanti la sua arte per tutta la vita: non nei più grandi teatri d’Europa ma nei più prestigiosi salotti tedeschi.

Infine bisogna citare anche il grande rapporto intimo tra Clara e Johannes Brahms nato perchè amico di Robert ma protratto soprattutto dopo la dipartita di quest’ultimo in manicomio3.


Le due compositrici con la loro arte hanno nuovamente dato spinta al modo musicale femminile: rispetto al ‘700 erano viste come fenomeni eccezionali, non più come sole donne musiciste. In più si viene a definire musica “maschile” e “femminile”, così da cambiare definitivamente il modo di ascolto dei brani di una compositrice.


Nel XX° secolo le grandi musiciste diventano finalmente protagoniste: Lili Boulanger (1893- 1918) è la prima compositrice a vincere il “Prix de Rome”4 (sua sorella Nadia aveva perso alla finale), Elizabeth Maconchy (1907-1994) studia al Royal College of Music di Londra e le sue musiche vennero eseguite più d’ogni altro ai Macnaghten-Lemare Cocnerts (più di Benjamin Britten).


Teresa De Rogatis è immersa nello stesso periodo di cambiamenti delle sorelle Boulanger e, sicuramente, tutte le conquiste del mondo femminile le permisero di fare la carriera da concertista e da insegnante di chitarra. Proprio per questo è importante dire che fu lei stessa a decidere di seguire marito e figli nella vita familiare e non obbligata da terzi. Molte altre chitarriste perseguiranno la carriera di concertista, una su tutte la chitarrista francese Ida Presti (1924- 1967), la quale rimane la più conosciuta in ambito classico.


CONTINUA

IDA PRESTI

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1) La formazione di Élisabeth passò da Versaille, grazie soprattutto a Madame de Montespan, amante ufficiale per svariati anni di Luigi XIV.


2) (dalla parola suffragio, nel suo significato di voto) definisce le appartenenti al movimento di emancipazione femminile, nato per ottenere il diritto di voto per le donne.


3) Nel 1853 l'incontro con Robert Schumann è fondamentale per il ventenne Johannes. Robert considera Brahms un vero genio tanto che lo indica sulla rivista da lui fondata come il musicista del futuro. Questo contribuì molto alla fama di Brahms.


4) Il “Prix de Rome” è una borsa di studio istituita dallo stato francese per gli studenti più meritevoli nel campo delle arti. Ai vincitori era data la possibilità di studiare all’Accademia di Francia a Roma, fondata da Jean-Baptiste Colbert nel 1666.


Roberto Guarnieri

Inizia gli studi di chitarra classica nel 2006 sotto la guida del M° Roberto Palumbo e nell'ottobre dello stesso anno entra a far parte stabilmente dell'Ensemble Mandolinistico Estense di Modena. Successivamente collabora con diverse orchestre a plettro/pizzico: l'orchestra del Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari, quella a plettro “Città di Brescia”, “Mandolinisti di Bologna” ed “Orchestra Città di Milano”.


Prosegue gli studi presso l'Istituto Superiore di Studi Musicali “Achille Peri” di Reggio Emilia sotto la guida del M° Giacomo Baldelli. Successivamente entra nella classe del M° Claudio Piastra, sempre presso lo stesso Istituto, conseguendo la laurea di I° e di II° livello AFAM, col massimo dei voti e lode.


Inoltre ha frequentato diverse masterclass di perfezionamento, con i maestri: A. Desiderio, P. Cherici, D. Bisso, F. Biraghi e G. Dipierro.

Si dedica anche allo studio del mandoloncello, partecipando al “44° Corso Internazionale di Musica Antica” tenutosi ad Urbino col M° Mauro Squillante.


All'interno della categoria “Chitarra solista” vince il 1° premio alle competizioni “Val Tidone Internazional Music Competition, XX edizione” e “Riviera Etrusca, 19° edizione”. Nella sezione “Musica da Camera” vince il 1° premio “M. Torunier X° edizione”, 1° premio “24° Festival Internazionale dell'Adriatico”, 1° premio assoluto“5° Concorso chitarristico nazionale Davide Lufrano Chaves” e il 2° premio “Tadini International Chamber Music Competition”.


Partecipa come chitarrista alle opere: “Barbiere di Siviglia” di G. Rossini (nel 2012 presso il Teatro De Andrè di Casalgrande e nel 2018 presso il Teatro Comunale L. Pavarotti) ed “Otello” di G. Verdi (realizzato nel 2013 presso il Teatro Comunale “L. Pavarotti” di Modena e il Teatro Municipale di Piacenza e nel 2015 al “Teatro Regio” di Parma, all'interno del Festival Verdiano).



Roberto Guarnieri

He began his classical studies in 2006 with M° Roberto Palumbo and after a few months he joined the Estense Mandolinistico Estense ensemble of Modena. He also played with various plucked orchestras: “Niccolò Piccinni” Bari Conservatory Orchestra, “Città di Brescia” Orchestra, “Mandolinisti di Bologna” Orchestra and “Città di Milano Orchestra”.


In the 2008 he continued his studies at the Higher Institute of Musical Studies "Achille Peri" of Reggio Emilia with M° Giacomo Baldelli. Later he joined the class of M° Claudio Piastra, at the same institute, and he gradueted I° and II° level A.F.A.M, (110/110, with honor).


He partecipated in the masterclasses of: M° A. Desiderio, M° P. Cherici, M° D. Bisso, M° F. Biraghi and M° G. Dipierro. He also studied mandoloncello, participating in the "44th International Course of Ancient Music" held in Urbino with M° Mauro Squillante.


In the solist section he won the 1° prize in “Val Tidone Internazional Music Competition, XX edizione” and “Riviera Etrusca, 19° edizione”. In the Chamber Music section he won the 1° prize “M. Torunier X° edizione”, 1° prize “24° Festival Internazionale dell'Adriatico”, 1° absolute prize “5° Concorso chitarristico nazionale Davide Lufrano Chaves” and the 2° prize “Tadini International Chamber Music Competition”.


He palyed also in opera: “Barbiere di Siviglia” by G. Rossini (at Teatro De Andrè, in Casalgrande- Reggio Emilia, and at Teatro Comunale L. Pavarotti in Modena) and“Otello” by G. Verdi (in the at Teatro Comunale “L. Pavarotti” in Modena, at Teatro Municipale in Piacenza, at “Teatro Regio” in Parma).