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6° "Solarino International Guitar Festival" 30 giugno – 7 luglio 2019




                                             di Mauro Tamburrini


Otto giorni intensi, ricchi di musica, lezioni, concerti, mostra di strumenti musicali, dove tutti i protagonisti, esecutori, docenti, direttori d'orchestra, studenti, liutai, hanno valorizzato, in un modo o nell'altro, le peculiarità espressive e timbriche dello strumento più amato al mondo.

Le suggestive location che hanno ospitato gli eventi di questa sesta edizione e che ne hanno rappresentato la cornice ideale sono stati: il Palazzo Municipale, la Nuova Villa Comunale e il Museo Etnologico. Un palcoscenico internazionale che ha visto esibirsi, accanto ad artisti internazionali, anche giovani musicisti locali.


L'apertura del festival è stata affidata alla giovane promessa serba, Milica Ristic. Concerto realizzato dalla collaborazione con l'accademia “Marin Goleminov” della città bulgara di Kyustendil. Appena diciottenne, (al suo primo concerto in assoluto in Italia), la giovane chitarrista di Belgrado, ha mostrato fin dall'inizio una lettura profonda e personale del testo musicale. Milica è stata premiata in più di 30 competizioni musicali. Non ultima, vincitrice assoluta del XXIII Concorso Internazionale di Chitarra di Kyustendil nell'aprile 2019.


Fabio Maida, noto chitarrista siciliano, è stato il protagonista della seconda serata. Il musicista nisseno, docente al conservatorio “V. Bellini” di Caltanissetta, ha deliziato la platea eseguendo pagine di Astor Piazzolla, Roland Dyens, Maurizio Colonna, ecc. Artista dal suono potente, ha mostrato una identità timbrica ben definita e una padronanza della scena abbastanza solida.

Il terzo appuntamento ha visto protagonisti i giovani della “Slovak Chamber Guitar Orchestra”. In Slovacchia i grandi ensemble di chitarra sono abbastanza rari e non sono ancora molto popolari.


Diretti da Ivana Klesniakovà, l'orchestra ha proposto un programma che spaziava da trascrizioni di autori come Scarlatti, Shostakovich, abrani originali di Chan Yuk Fan, Andrew York, ad arrangiamenti di brani come “Come togheter” dei Beatles, alla famosa “Con te partirò”.

“Night of flamenco & blues”. E' questo il titolo della quarta serata che ha visto protagonisti gli artisti argentini e spagnoli Hernan Navarro (chitarra flamenca), Mauricio Levia (chitarra flamenca), Antonio Garcìa (percussioni), Julia Martinez (voce). Sotto il nome “Hernan Navarro Quartet”, i 4 musicisti hanno deliziato il numeroso pubblico accorso alla villa comunale, per apprezzare le loro qualità artistiche. Uno spettacolo unico, composto da una mescola di musica latina, blues, jazz e flamenco. Una combinazione di suoni che ha trasportato il caloroso pubblico tra la strade di New Orleans, dei paesi latinoamericani, con diverse fermate nella magica atmosfera andalusa.


Incrocio di culture sull'asse Albania Hong Kong per il 5 appuntamento del festival. Concerto organizzato in collaborazione con l'Albania Guitar Festival”, almeno in parte. A dividersi la scena sono Denis Bizhga e Chan Yuk Fan. E' l'artista di Tirana ad aprire il concerto, mostrando buone qualità interpretative e buona scelta del repertorio eseguendo pagine di Weiss, Tarrega, Albeniz e dello stesso Bizhga. La seconda parte ha visto protagonista il giovane chitarrista Chan Yuk Fan. Ryan, così lo chiamano gli amici, ha mostrato una profonda sensibilità interpretativa, facendosi apprezzare dal pubblico. Ottimo anche il Ryan compositore. Le sue opere sono delle vere perle musicali.


Il greco Vassilis Kanaras è stato il protagonista della sesta serata del festival. Il maestro Kanaras,ottima tecnica, ha presentato un programma particolare, apprezzato molto dal pubblico presente in sala, composto da trascrizioni di brani popolari di diversi paesi. Si andava da brani popolari della grecia, al Perù, dall'Argentina alla Costarica, al Brasile, ecc.


Il trio al femminile ucraino, composto da Valentyna Kyrychenko (domra), Elena Khoroshavina (chitarra), Amaliya Martemyanova (chitarra), è stato protagonista del penultimo appuntamento tenutosi presso il Museo Etnologico. Alternandosi in duo e in trio, le tre bellezze ucraine hanno ammaliato il pubblico proponendo dei brani molto vivaci, accanto a pagine musicali appartenenti al cinema musicale internazionale. La domra (tipico strumento popolare ucraino, nonché sorella del nostro amato mandolino), è stata la protagonista assoluta. La Kyrychenko ha mostrato delle qualità tecniche notevoli e le chitarre hanno sostenuto armonicamente e ritmicamente la lirica di questo bellissimo strumento musicale, poco conosciuto nel nostro paese.


Il festival si è concluso presso il Palazzo Municipale con il concerto del giovane chitarrista Vassilis Kanellopoulos. Il ragazzo di Atene, tra i più interessanti giovani chitarristi europei (allievo del Kanaras) è un asso delle seicorde. Sensibilità interpretativa straordinaria, che riesce ad inchiodare alla sedia anche i meno sensibili al genere. In ogni momento della serata il venticinquenne prodigioso artista greco ha mostrato un talento e una preparazione musicale invidiabili. Artista fantastico e virtuoso, con una velocità nelle dita fuori dal comune.


Il festival ha visto protagonisti anche altri artisti, ovvero i costruttori, gli artigiani della chitarra. Il 6 e il 7 luglio, presso l'aula consiliare si è svolta la “Mostra di Liuteria” che ha avuto come protagonisti l'ottantacinquenne catanese Antonino Scandurra, icona della liuteria chitarrsitica italiana, Vincenzo Candela di Trapani, l'emiliano Stefano Brescini, i catanesi Davide Lo Verde e Giuseppe Campo, il siracusano Francesco Pontillo e il solarinese Salvo Cantarella.


Fabio Barbagallo (direttore artistico): “Ho messo tutto me stesso in questo progetto, ho messo l'anima e continuerò a farlo finchè ne avrò la forza. Dentro ci trovi tutta la mia passione per la musica per l'insegnamento, per i giovani, ma anche l'esperienza acquisita in tanti anni di concertismo. Girando il mondo e trovandomi a suonare in tanti festival internazionali, ho avuto modo di apprezzare il lato organizzativo di altri paesi, conoscere altre realtà musicali e farne tesoro.


Ho cercato di portare con me le cose che a mio modo di vedere potevano funzionare per il nostro festival, per il pubblico siciliano. Ho avuto la fortuna di conoscere in tanti anni molti bravi musicisti che ho anche invitato al nostro festival. Con molti di loro è nata anche un'amicizia, un qualcosa che ti lega per sempre, anche se non ci si vede di rado. La magia dell'arte e anche questa”.