Il CD del mese

Novità discografiche

Devo ammettere che è sconcertante scoprire quanto il livello medio dei chitarristi si sia alzato negli ultimi anni ed è ancora più bello avere la fortuna di ascoltare molti giovani chitarristi che dimostrano una maturità tale da non temere molti confronti.


Per ovvie ragioni mi capita di ascoltare tanta musica e tanti interpreti e Carlo Curatolo ha inciso, in questo CD, della musica interessantissima e splendidamente eseguita.

     

Il suo percorso discografico ha, evidentemente, come tema la Sonata. Quando scrivo una recensione la prima cosa che faccio è quella di divertirmi a scoprire il “movente” che spinge l’artista a scegliere una determinata scaletta di brani, ad essere una specie di Magister Ludi che prova a collegare vari elementi del puzzle e ricollocarli correttamente.

In questo caso sembra quasi che Curatolo si diverta ad alternare brani di quattro periodi storici - e musicali - ben definiti, alternanza che sembra ricordare l’alternanza dei movimenti di una Sonata in quattro movimenti. Probabilmente sto esagerando con la fantasia ma l’effetto è, ad ogni modo, molto divertente.

Il Cd inizia con due sonate di Domenico Scarlatti, la K213 e K491. Già dalle prime quattro note capisco immediatamente che la prossima ora di musica sarà un’esperienza di ascolto di primo livello. Le due sonate sono eseguite con una poetica tale e con una chiarezza polifonica incredibile.


Curatolo riesce a sostenere la polifonia riuscendo ad ottenere una cantabilità eccezionale mantenendo una grande spontaneità. Mentre ascolto non riesco a non immaginarlo alle prese con una futura incisione della musica di Fernando Sor, in particolare le opere con più elementi polifonici, proprio per la sua capacità di evidenziare la chiarezza delle voci ma anche l’aspetto più lirico di queste ultime.  


     

La Sonata n. 4 di Guido Santorsola - Allegro Energico, Reverie, Alla Tarantella - è un’opera che contrasta notevolmente con le due sonate di Scarlatti. Curatolo mostra grande senso ritmico dove, come nel primo movimento, non può permettersi la minima esitazione: si tratta di musica che non ammette nessun cedimento ritmico e tecnico e, per certi aspetti è una piccola summa della tecnica chitarristica che contiene scale, passaggi di scale, percussioni, passaggi di decime.


Reverie è un movimento che ci riporta in un mood del tutto diverso, tonale, malinconico e corale. A mio avviso questo movimento è una pagina davvero felicissima della letteratura chitarristica, di un pathos notevole e merita una interpretazione tanto profonda. La Sonata termina con la divertente e saltellante tarantella.


La Gran Sonata Eroica di Mauro Giuliani è uno dei brani più eseguiti del nostro repertorio e sono sempre molto curioso di ascoltare come i diversi chitarristi riescano a dare una lettura personale ad opere che hanno pochissimi segreti. Il brano richiede, come ben sappiamo, una sicurezza tecnica assoluta ma anche, come tutta la musica dell’Ottocento, un certo brio da parte dell’esecutore che diventa complice del successo di un brano.


L’esecuzione di Curatolo è impeccabile e non si può fare alcun appunto, anzi, colgo l’occasione per sottolineare come Carlo riesca a superare - finalmente posso dirlo in una recensione - certe inibizioni causate dal microfono in studio: dà grande ampiezza dinamica alla sua esecuzione rendendola estremamente ricca timbricamente e dinamicamente, come poche volte ho sentito ultimamente.


Colgo l’occasione per sottolineare la grande qualità del lavoro di produzione fatto dallo studio Sonic View e dall’ingegner del suono e produttore Matteo de Rossi. Il suono della chitarra di Curatolo, una splendida Mirko Migliorini, è riportato con un calore ed un equilibrio notevole.


Come succede per tutti i tesori già scoperti, a volte sembrano perdere il loro fascino... per poi dimostrarci che potevano ancora regalarci delle emozioni. Curatolo non può non terminare il Cd con una delle Sonate più importanti del nostro repertorio.

Scritta da Castelnuovo-Tedesco prima della sua fuga negli Stati Uniti, rappresenta uno dei culmini della scrittura per chitarra.

Carlo Curatolo ci regala una interpretazione di rara intensità come rara è la sua capacità di entrare nello spirito del brano.


Ciò che mi stupisce è la sua capacità di subire delle metamorfosi repentine, di adattarsi con un’intelligenza notevole a ciò che la musica richiede, anche in spazi temporali ravvicinatissimi. Sono sempre incuriosito in particolare modo dalla maniera in cui i diversi interpreti eseguono i movimenti più lenti perché trovo che dal modo in cui si fanno risaltare le note che formano un accordo, dalla maniera in cui si realizza un’appoggiatura o un ritardo o si risolve un accordo, si possa dedurre molto del mondo musicale di un interprete e della sua sensibilità.


Curatolo è semplicemente poetico. A questo si aggiunge una tecnica - tecnica in senso ampio: dinamica, ricchezza timbrica, precisione - assolutamente solida e funzionale.


Il risultato non può che entusiasmare: ci troviamo al cospetto di un chitarrista destinato ad una carriera luminosa.


Cristiano Poli Cappelli


EROICA ITALIANA

Carlo Curatolo guitar





Catalogue No: CR 202006

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di Cristiano Poli Cappelli

Domenico Scarlatti (1685-1757)

1. Sonata K213 

2. Sonata K491 


Guido Santórsola (1904-1994)

Sonata no. 4 “Italiana”

3. Allegro energico 

4. Rêverie 

5. Alla tarantella 


Mauro Giuliani (1781-1829)

6. Gran Sonata Eroica Op. 150 


Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968)

Sonata Op. 77 “Omaggio a Boccherini”

7. Allegro con spirito 

8. Andantino, quasi canzone 

9. Tempo di minuetto 

10. Vivo ed energico