Il CD del mese

Novità discografiche

Il Cd oggetto della recensione reca come sottotitolo “The Guitar in the age of Debussy” e, come suggerisce il titolo contiene una serie di opere che dovrebbero appartenere al periodo in cui ha vissuto Claude Debussy, ovvero gli ultimi 20 anni del XIX secolo ed primo ventennio del XX: vi sono alcune eccezioni che riguardano composizioni che, pur se scritte in un periodo successivo risentono dell’influenza e di alcune caratteristiche delle precedenti.


Francesca De Filippis decide di fare un viaggio musicale immaginando di trovarsi in una serata culturale presso il Sig Ricardo Viñes, pianista spagnolo la cui dimora rappresentò per un certo periodo uno dei centri culturali più importanti del XX secolo. Il Cd inizia con una Romanza di Emilio Pujol, brano rilassato e dolce del chitarrista spagnolo, famoso soprattutto per la sua opera didattica, che conobbe Viñes a Parigi.


Minstrels di Claude Debussy è un brano che si ispira alla forma di spettacolo statunitense, i Minstrels appunto, che erano forme di rappresentazione teatrale in cui attori bianchi, con il volto dipinto di nero, scimmiottavano gli schiavi neri dipingendoli come ignoranti, sciocchi e pigri.


Il brano che segue è l’Homenaje pour la Tombeau de Debussy di Manuel De Falla, compositore molto legato a Debussy.


L’opera con cui si cimenta Francesca De Filippis è una delle più belle pagine scritte per chitarra e una delle più complesse dal punto di vista interpretativo.


Bella la sua interpretazione che trovo molto equilibrata e misurata: la chitarrista di Salerno riesce a dare una sua lettura personale persino ad un brano che vanta centinaia di interpretazioni!


Segovia di Albert Roussel è con la Segoviana di Darius Milhaud, dedicata alla figura del giovane chitarrista Andrès Segovia che avrebbe influenzato il corso della storia musicale, non solo chitarristica.


Si tratta di due composizioni molto diverse tra loro e sono tra le interpretazioni più interessanti della De Filippis.

Sembrerebbe quasi che, alle prese con delle opere meno “gettonate”, la chitarrista, senza nulla togliere alle ottime interpretazioni delle altre opere, si senta più a suo agio e libera di esprimere pienamente una bella musicalità, freschezza di idee, e la sua piena creatività timbrica.


Molto sobria ed rigorosa la Gnossienne n. 1 di Eric Satie e molto ben realizzata la Cancion di Manuel De Falla, trascritta dalla stessa De Filippis.

     

Termina questo bel Cd la Suite Compostelana di Frederic Mompou, opera tra la quelle che più amo e che richiede notevole profondità all’interprete che non deve limitarsi ad essere un buon esecutore ma scendere nelle profondità filosofiche della propria esperienza.

La Suite inizia con un Preludio che sembra dare il via al Cammino verso Santiago. Un cammino che è, al tempo stesso, morte e rinascita: il viandante che farà ritorno a casa non sia più la stessa persona che era partita.

     

Il Coral e la Cuna, riportano alla memoria i giorni spensierati dell’infanzia ed evocano una  semplicità emotiva pronta e modificarsi nel viaggio: forse mi sarei aspettato un incedere meno affrettato vista la profondità delle sensazioni che questa musica evoca.


Nel Recitativo la De Filippis ed il suo notevole rigore stilistico trovano notevole compiutezza ed è, assieme al Preludio, il movimento di cui apprezzo maggiormente la sua lettura. La Canción rappresenta il dramma, la profondità della ricerca interiore che può portare al fallimento ed è guidata dai ricordi e dalle esperienze. La danza finale, la Muneira, è una danza di origini galiziane e possiamo immaginarla come il punto di arrivo fisico - l’arrivo a Santiago, capitale della Galizia - e spirituale.


Il Cd di questa giovane chitarrista merita davvero un ascolto attento sia per la freschezza delle idee di Francesca De Filippis, che per la splendida capacità di trovare degli elementi tematici e stilistici nel difficile repertorio scelto.


Cristiano Poli Cappelli


UNE SOIRÉE CHEZ MR. RICARDO VIÑES

The guitar in the age of Debussy

Francesca De Filippis, guitar





Catalogue No: C00298

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di Cristiano Poli Cappelli