Il CD del mese

Novità discografiche

di Cristiano Poli Cappelli

A poco più di cinque anni dalla morte del grande pianista Aldo Ciccolini abbiamo il piacere di ascoltare quello che sembra quasi una sorta di omaggio che il chitarrista Stefano Grondona fa al Maestro Ciccolini. Si tratta di un cd di notevole interesse per una serie di ragioni.           

Innanzi tutto abbiamo il piacere di ascoltare insieme due musicisti eccezionali. Nessuno dei due ha bisogno di presentazioni. Aldo Ciccolini è considerato uno dei pianisti più importanti a livello mondiale e la sua carriera è costellata di successi straordinari a livello internazionale.


L’altro, Stefano Grondona, è un chitarrista e musicista di prima classe, che ha dedicato alla chitarra la sua vita portando nelle sue interpretazione una personalità unica e preziosa e che lo stesso Ciccolini amava definire il “Benedetti Michelangeli della chitarra”.


Alla chitarra viene, in rari casi, assegnato un ruolo più melodico e più consono alle sue caratteristiche laddove il clavicembalo fa da contraltare, onnipresente ritmicamente e con il suo incedere metallico.


Nel secondo movimento, Andantino, che è, a mio personale parere, una delle pagine più belle scritte per il nostro strumento, questa dicotomia tra chiarezza timbrica  del cembalo e la dolcezza opaca della chitarra vengono ancor più messi in risalto. Amo molto il modo in cui i due interpreti hanno sostenuto questa idea interpretativa portandola avanti anche nell’episodio centrale più vivace.


L’Allegro non troppo e piacevole chiude questa bella interpretazione disturbata solamente da qualche leggero problema di intonazione degli strumenti.

Un altro dei motivi che rendono questo CD essenziale, è il valore del repertorio presentato, un repertorio raro e che vede insieme due strumenti lontani tra loro, che possono tuttavia addivenire ad un dialogo, grazie alla grande maestria degli interpreti e dei compositori.


Le opere che abbiamo il piacere di ascoltare sono di grande importanza. Il Cd si apre, peraltro, con un brano solistico, il Prelude di Manuel Maria Ponce, celebre autore messicano, le cui opere sono ben note ad ogni chitarrista: Ponce è autore di alcune tra le più belle pagine scritte per il nostro strumento.


Si tratta di un autore che Ciccolini conosceva e di cui aveva eseguito, probabilmente, la Sonata breve per violino e pianoforte assieme al violinista Henryk Szeryng.


Le prime composizioni del Cd sono proprio di Ponce. Dopo i due Préludes, per chitarra sola e per chitarra e clavicembalo, Ciccolini e Grondona si cimentano con la Sonata per chitarra e Clavicembalo.


Si tratta di un’opera complessa e articolata che si apre con un Allegro Moderato, ricco di articolazioni e di elementi ritmici, quasi ossessivi e dissonanti che sembrano giocare, oltre che sugli aspetti ritmici, sulle differenze timbriche tra gli strumenti.

La Tonadilla op 170 n.5 di Castelnuovo-Tedesco, sul nome di Segovia, è una delle tante Greeting Cards che Castelnuovo-Tedesco compose sui nomi di musicisti a lui più cari.

Questa Tonadilla è, forse una delle più riuscite, e contiene un  tema presente nel Concerto n. 1 per chitarra e orchestra dello stesso Autore.


Grondona si mostra perfettamente a suo agio in questo tipo di repertorio: la sua interpretazione è magistrale, a fuoco, quieta e profonda.


Egli mostra una grande predilezioni per queste atmosfere (mi piace qui ricordare un altro Cd da me recensito, in cui lo stesso Grondona interpreta magnificamente e con pari intensità la Suite Compostelana di F. Mompou).


La Fantasia op 145 per chitarra e pianoforte, datata 1950, fu scritta per Segovia e la moglie Paquita Madriguera, e rappresenta un’opera tra le più riuscite per questo organico; opera in cui i due strumenti dialogano con grande chiarezza e ordine.


In due movimenti, si apre con un Andantino (quiet and dreamy) che presenta diversi elementi tematici ed ha, soprattutto nella parte pianistica, un fortissimo sapore debussiano - in cui Ciccolini è eccezionale e mostra un tocco vellutato - almeno fino al più Mosso, danzante che apre ad una sezione ritmica e con elementi ispanici inconfondibili, percussioni e rasgueados.


Il secondo e ultimo movimento, Vivacissimo richiede notevole affiatamento e tecnica e, pur mostrando interessanti spunti musicali, è un grande gioco tra due strumenti diversi ma che sembrano poter convivere perfettamente.


Salut d'amour

Aldo Ciccolini

Stefano Grondona




Catalogue No: STR 37141

Vai al sito Stradivarius  LINK


Booklet in PDF

Seguono due brani di Hans Haug, compositore svizzero. Alba, che Grondona esegue da solo, con la consueta profondità e interiorità, e la Fantasia per chitarra e piano. Il dialogo qui è particolarmente interessante perché si tratta di musica molto distante da quella ascoltata finora pur rimanendo nel solco di una tradizione musicale tonale.


Un Allegro moderato nella cui introduzione c’è una costante alternanza tra pianoforte e chitarra con accordi sgranati e potenti che lasciano presto spazio ad una sezione molto più dolce e lirica che si contrappone alla forza accordale iniziale e che presto torna alla ribalta e cede il passo all’Allegro vivo, scherzoso e brillante.  


Gli elementi tematici e le idee musicali sono molte e, anche qui, i due magnifici interpreti scelgono di fare una scelta timbrica molto netta e, a mio parere, molto ben riuscita. L’interpretazione della Fantasia è, credo, la lettura più bella tra le opere del CD - di grande intensità e affiatamento tra i due musicisti - e merita grande attenzione.

     


Si tratta di un Cd bellissimo, da cui possiamo trarre notevoli ispirazioni, musicali, interpretative e, perché no, di repertorio. Questa bella ora di musica, una sorta di quarantena spirituale, si chiude con un omaggio, realizzato ed arrangiato da Stefano Grondona: il Salut d’amour di Edward Elgar, opera molto amata da Ciccolini e che lascia l’ultima parola alla magnifica chitarra di Stefano Grondona.


Cristiano Poli Cappelli