Il CD del mese

Novità discografiche

di Cristiano Poli Cappelli

Il cd Portrait of Sardinia è un’interessantissimo lavoro del bravo Cristiano Porqueddu che, in questo triplo album inserisce una serie di opere a lui dedicate che omaggiano la sua splendida terra.


Tra le opere più interessanti c’è quella di apertura, a lui dedicata da Dušan Bogdanovic: Ricercare di Sardegna è una raccolta di movimenti che rievocano una sorta di personale esperienza della Sardegna e che si conclude con un omaggio al liutista Francesco da Milano. Sempre di Bogdanovic il brano Tumbas de sos gigantes che si ispira al simbolismo dei Nuraghi.


Il Dialogo del Olivo y el Nuraga, di Leo Brouwer è un’opera di grande atmosfera che, in alcuni momenti, mi ha ricordato quell’atmosfera soleggiata che caratterizza Platero y Yo di Castelnuovo-Tedesco. Un momento dolcissimo molto ben reso da Porqueddu che ne coglie  davvero l’essenza profonda. Una bellissima lettura.

Francesco Morittu ci regala una bella composizione per chitarra e flauto, frenetica e vivace, quasi gitana. Anche Roberto Piana scrive per flauto e chitarra Contos de Foghile ed i ritratti di Sardegna: tra questi ho apprezzato particolarmente l’ultimo, Grazia Deledda, molto interessante dal punto di vista armonico.

     

Infine, merita una evidenziatura, l’opera di Franco Cavallone, Anime Gementi, opera che rappresenta l’ennesimo momento di “dialogo” artistico tra il compositore ed il bravo Porqueddu. Si tratta di una Sonatina in 3 movimenti dal sapore quasi arcaico e di notevole ispirazione.

Altrettanto profonda e raffinata la lettura che Porqueddu dà dell’opera di Angelo Gilardino, recentemente scomparso, Sardegna Suite, una raccolta di brani di cui egli stesso cerca di descrivere la genesi nelle note di copertina.


Si tratta di opere evocative che prendono spunto da una visione reale ma che subiscono, impreziosendosi, il processo creativo e compositivo di Gilardino che traduce i suoi sentimenti interiori, messi in moto dalla realtà, in musica.


Gli Studietti d’Arsura di Edoardo Dadone sono una piacevolissima scoperta: interessantissimi dal punto di vista musicale e tecnico mettono a dura prova l’interprete a cui è richiesta una tecnica impeccabile e notevole personalità.


Lo stesso Porqueddu mostra di non aver timore nemmeno cimentandosi nella composizione. Presente qui la sua Sonata III “il Rito del Fuoco” che si ispira alla leggenda di Sant’Antonio che ruba il fuoco dagli inferi con il suo bastone di ferula. Si tratta di un brano notevole, come notevole è il livello di difficoltà richiesto per l’esecuzione, difficoltà che Porqueddu mostra di non temere grazie alla sua tecnica solidissima e brillante.

PORTRAIT OF SARDINIA

New Music for Guitar

Cristiano Porqueddu, guitar




Catalogue No: 96203

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Ermanno Brignolo, eccellente chitarrista e, qui, compositore, dedica a Porqueddu il suo brano Raighìnas, omaggio all’antica cultura della Sardegna. Si tratta di un ciclo di variazioni basate su un tema popolare che viene rivelato alla fine del ciclo.

     

Molto piacevoli altresì le opere Il Flauto nel bosco, di Afredo Franco, omaggio a Grazia Deledda e la Fantasia Nuorese di Mark Delpriora in due movimenti, uno meditativo e ipnotico, l’altro - Toccata Porqueddu - un vero e proprio omaggio alle doti virtuosistiche di Porqueddu.

     

Due i brani di Kevin Swierkosz-Lenart. Innedda Innedda sono delle variazioni sul tema dello stesso Porqueddu “terra e memoria”. La Suite è, invece, un omaggio al pittore Giuseppe Biasi ed alle sue tre opere Ballo, Battesimo e Cavalieri Arabi.

     

Ancora, il cd contiene altre opere di valore come le Tres Miniaturas di Carlo Francesco Defranceschi, tre schizzi evocativi della Sardegna e che fluiscono con sensualità mettendo in risalto una conoscenza del nostro strumento e delle sue potenzialità timbriche.

Cristiano Porqueddu si era cimentato nel recente passato con la musica di Cavallone in un Cd a lui dedicato: Cavallone, Music for Guitar. Si tratta di musica scritta sostanzialmente negli ultimi vent’anni, con l’eccezione dei Dieci studi progressivi che risalgono agli anni 90.  Un lavoro di notevole importanza ed impegno esecutivo che si sintetizza in questo bel cofanetto di 4 cd.

     

Cavallone si cimenta con diverse forme musicali spaziando dagli studi, alle Sonate, alle forme più libere, mostrando grande capacità di esplorare le tante risorse della chitarra, risorse che non si limitano alle potenzialità timbriche e polifoniche. Cavallone, infatti, sembra tentare di fare un’operazione intellettuale di profonda ricerca volta a svelarne anche le capacità evocative e quasi “pittoriche”.

     

La prima raccolta di studi “Ten progressive Studies”  

Particolarmente bella la sua lettura del secondo movimento che ha un carattere molto sognante e raveliano.


Notevoli anche le altre sonate che mostrano quanto ampio sia il background musicale di Cavallone che si lascia ispirare e riesce a maneggiare ed elaborare materiale sonoro di notevole varietà e delle origini più distanti. Se la Seconda sonata porta con sé riferimenti alla musica nordamericana del 900, le altre due sonate esplorano linguaggi ancor diversi e sofisticati, musicalmente molto più complessi. Esempio fulgido ne è  il primo movimento della Sonata IV che, al di là delle difficoltà tecniche superate brillantemente da Porqueddu, sembra raggiungere una sorta di apice espressivo di grande efficacia.

     

Totalmente differente il brano Di Tante lagrime, scritto per Giulio Tampalini: un viaggio nella storia in cui si intrecciano ispirazioni che vanno dalla musica antica al romanticismo al postmoderno. Le Sei canzoni ebraiche, rielaborazioni ottimamente riuscite di melodie tradizionali ebraiche, sono seguite da Trois reflets, brano austero e che richiede all’interprete concentrazione e sicurezza.  

     

Nell’ascoltare questo splendido cofanetto ho trovato di notevole interesse i Quattro poemetti in omaggio ad Alda Merini, ispirati ad alcuni versi della splendida poetessa da poco scomparsi così come le Tre Suggestioni - Meditazioni sui dipinti di Lia Laterza, brani di notevole ispirazione in cui sembra quasi che il concetto di tonalità non sia mai esistito ma che i materiali compositivi usati da Cavallone siano solo pure suono, visioni, emozione. Una sorta di scrittura postmoderna, in cui l’interprete deve ricollegare le fila di un discorso intellettuale ed emotivamente rarefatto ma, allo stesso tempo, dotato di grandi capacità comunicative.


È questo, forse, uno dei maggiori pregi dell’interpretazione di Porqueddu, chitarrista che riesce a mettere da parte un istrionico sfoggio della sua tecnica - che si mostra, tuttavia, con involontaria trasparenza - e si mette al servizio di questa splendida musica.


Musica indubbiamente non adatta a tutti, che si sia interpreti o ascoltatori, ma capace di trasmettere grandi emozioni a chi possiede gli strumenti adatti a coglierne i significati non leggibili al primo sguardo.


Cristiano Poli Cappelli

svela una notevole capacità di sintetizzare, in brani relativamente brevi, questa visione musicale che sembrerebbe avere come scopo quello di abituare lo studente a maneggiare un linguaggio poco convenzionale ma comprensibilissimo. Lo stesso dicasi per i successivi 12 Studi in cui Cristiano Porqueddu mostra di avere, oltre alle notevoli doti virtuosistiche, grande capacità di far cantare il nostro strumento anche dove le atmosfere estremamente rarefatte rendono arduo questo compito.


Rientrano in questo contesto anche i 12 studi Commes des variations e, per certi versi, anche i 12 Short preludes.


Le quattro sonate che nascono, concettualmente, come studi raccolti in gruppi da 3 e vanno a costituire un corpus di notevole valore. La Sonata I - che, leggiamo nel booklet, è una sorta di omaggio alla musica di Ponce e Ravel - sembra ricordare, infatti, l’incipit e l’andamento della Sonata III del compositore messicano e Cristiano Porqueddu la interpreta ottimamente con notevole varietà timbrica dando l’idea di farsi assorbire perfettamente nell’atmosfera ricercata da Cavallone.

FRANCO CAVALLONE

Music for Guitar

Cristiano Porqueddu guitar




Catalogue No: 95831

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