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Recensioni scelte

Novità discografiche


Anton Diabelli, Complete Guitar Sonatas

Claudio Giuliani, guitar

Brilliant Classic, 94614, DDD, 2013


Anton Diabelli

3 Sonatas op. 29 for guitar

Edited e fingered by Claudio Giuliani

Ut Orpheus, Bologna, 2017  LINK



Il chitarrista romano Claudio Giuliani ci presenta per le infaticabili edizioni bolognesi Ut Orpheus il suo ultimo lavoro editoriale, la revisione delle Tre Sonate op. 29 per chitarra, opera di grandissimo interesse e vero e proprio capolavoro del celebre compositore austriaco Anton Diabelli. Nato a Mattse (vicino Salisburgo) nel 1781, Diabelli è oggi ricordato specialmente per il celebre ciclo di variazioni Op. 120 a lui dedicato da Beethoven.


La sua biografia riporta che si avvicinò alla musica sotto gli insegnamenti del padre, Nicolaus Diabelli, il quale, quando si accorse delle non comuni doti musicali del figlio, cambiò il proprio cognome originario di famiglia, Damon, nell'italiano Diabelli, con il tentativo di poterne così agevolare la carriera musicale!


Ben presto, il compositore si trasferì a Vienna dove si dedicò alla chitarra e al pianoforte, nonché all'editoria, lavorando dapprima come correttore di bozze presso uno stampatore e fondando

Come scrittura, le tre Sonate si svolgono secondo una gradualità di difficoltà e complessità. La prima, in do maggiore (che sembra risentire anche della lezione “italiana” di Clementi), pur nel suo canonico svolgimento in quattro movimenti è la più breve e meno elaborata dal punto di vista tecnico.


Seguono la seconda Sonata, in La maggiore, ancora in quattro movimenti, decisamente più ampia e articolata,  e la terza in Fa maggiore, sempre in quattro movimenti, di maggiore impegno tecnico, dove il compositore sembra in parte scostarsi dai modelli sonatistici viennesi per un linguaggio più evoluto di stampo beethoveniano, omettendo nella sezione di ripresa del movimento d'apertura (scritto in forma sonata) l'usuale riproposizione del primo tema a favore della sola presentazione del secondo tema.

di Piero Viti

poi una propria casa editrice, che in breve divenne un punto di riferimento a Vienna per il suo catalogo dove figuravano opere di Beethoven, Schubert e numerose composizioni di Mauro Giuliani.


La scelta di Diabelli di dedicarsi a quell'epoca anche alla chitarra non deve stupire, visto il grande seguito che lo strumento godeva a Vienna agli inizi dell'Ottocento, dove poteva contare sia su una solida scuola locale, rappresentata in primo luogo da Matiegka e Molitor, sia sull'apporto di chitarristi italiani giunti in città, come Matteo Bevilacqua e soprattutto Mauro Giuliani, il cui astro si impose sopra tutti nella capitale austriaca.


Di quella feconda temperie artistica, le Tre Sonate Op. 29 rappresentano una 'summa' ed un vero e proprio capolavoro del genere in campo chitarristico. Diabelli in questa sua ampia opera sembra, infatti, riferirsi in primo luogo agli esempi e agli insegnamenti della scuola musicale “viennese”, che, con la relativa “forma sonata”, aveva i suoi massimi riferimenti nella triade Haydn, Mozart e Beethoven.


Di questa corrente il compositore riesce felicemente a trasferire sulla chitarra idiomi e contenuti, forgiando degli esempi unici nel repertorio chitarristico ottocentesco in quanto a freschezza e ispirazione dell'invenzione.

Claudio Giuliani, che ricordiamo è stato autore di due altre pregevoli revisioni che hanno fatto storia, quella dei due volumi dedicati alle Sonate di Scarlatti trascritte per chitarra e quella del volume dedicato alle Sonate di Cimarosa sempre in trascrizione chitarristica, affronta nella sua revisione i testi con grande rigore e fedeltà, presentando nel commentario anche una serie di indicazioni su come risolvere esecutivamente alcuni simboli tipici di questa letteratura, come quello relativo all'esecuzione arpeggiata degli accordi segnalata in partitura con una lineetta trasversale sul gambo delle note.


Questo suo approccio è una nota di merito, in quanto la comprensione dei testi di quest'epoca, dove spesso l'apporto dei revisori tende a omettere o aggiungere segni dinamici e di articolazione che sviliscono i reali contenuti, è imprescindibile dalla riproposizione fedele degli originali.


Ricordiamo, inoltre, in quanto a interventi radicali e pastiches, che queste Sonate furono riportate alla ribalta negli anni '80, grazie ad una revisione di Julian Bream, che, per quanto godibilissima e suonata con gran gusto, riassumeva l'opera in una sola Sonata, formata dal collage di vari movimenti presi dalle tre Sonate originali!


Quindi, complimenti a Giuliani per questa sua valida impostazione di lavoro e per averci offerto un testo di sicuro riferimento!


Passiamo ora al CD, contenente l'esecuzione integrale di tutte e tre le Sonate, realizzato dallo stesso chitarrista romano qualche anno fa per la casa discografica internazionale Brilliant, prima della pubblicazione della revisione a stampa delle opere.


Il Giuliani esecutore, che già si era distinto nell'incisione di 30 Sonate di Cimarosa pubblicate sempre dalla Brilliant, è anch'egli un

interprete attento e sincero, teso a restituire nelle sue letture tutta l'essenza più profonda dei testi.


Il suo approccio è oggettivo e quasi pianistico, attento ai minimi dettagli e alla correttezza stilistica dell'esecuzione. Gli rifuggono tutti quei toni affettati e eccessivi che – ahimè -  siamo spesso costretti a sorbire nell'ascolto di questo repertorio, in compenso la sua lettura è linda e sempre espressivamente condotta con proprietà di linguaggio.


Fanno un po' da nota stonata solo alcune durezze esecutive in qualche punto, che riteniamo però dovute più che altro ad una presa di suono della registrazione a nostro avviso non proprio ottimale, troppo in primo piano, riservata alla pur splendida chitarra del liutaio Paco Marin utilizzata dall'interprete nell'incisione.


Nel complesso una registrazione pregevole che conferma ancor più l'attitudine di Claudio Giuliani specialmente nei confronti di un repertorio che vede sullo sfondo della chitarra lo strumento a tastiera. Complimenti!


P.V.