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VIA MELLANA 12/D

Giorgio Signorile


© 2017 - Ut Orpheus Edizioni


Abbandonarsi alla musica di Giorgio Signorile è come compiere un viaggio tra emozioni, luoghi della memoria, piccoli e grandi affetti, in un clima sempre caldo e casalingo, ma nello stesso tempo sospeso tra valli, monti e boschi.


E questo viaggio “interiore” è quello che l’artista cuneese, ormai divenuto con le sue opere un punto di riferimento della “nuova” chitarra, sembra proporci direttamente dall’interno delle mura della propria casa, il cui indirizzo Via Mellana 12/D fa emblematicamente da titolo all’incisione.


Signorile con garbo e grazia ci conduce per mano nel suo mondo fantastico, ricco di nuances e di suggestioni, affidando alle sue esecuzioni sulla chitarra la valida traduzione in musica.


Scorrono così titoli come “Shakkey, un paesaggio preso a prestito” (brano introduttivo di grande presa espressiva ispirato alla tecnica paesaggistica dei giardini orientali), poi il più introverso La mia piccola gioia, la delicata ‘ballad’ Febbraio 97, la sospesa Una canzone d’inverno e così via sulle medesime alternanze di toni, in un affresco a tratti minimalista - così come lo definisce lo stesso autore nelle note di

copertina -, tra richiami allo stile “popular” della chitarra acustica con le sue accordature aperte e suggestioni più “classiche”.


Questi i rimanenti titoli in scaletta: My new landscape, Le colline di Karen, Quel mare che non c’era, Variazioni su un respiro, Ancient lights, quest’ultimo a chiudere con una sorta di sigillo evocativo la scaletta in programma.


In definitiva, un’incisione e una proposta musicale che sul solco di un rinnovato atteggiamento melodico e di una ricercata semplicità espressiva ci restituisce un mondo chitarristico ricco di suggestioni.


Complimenti!


P.V.


di Piero Viti