DUE PAROLE SULLA TRASCRIZIONE

La mia versione, contrariamente a quella diffusa su tutto il pianeta, è stata pensata in tonalità di La, con le parti sia minore che maggiore chiamate ad esporre la prima volta la melodia all’ottava sotto – canta il basso/pollice, con accompagnamento di semicrome - e la seconda all’ottava superiore – canta il soprano/cantino, con arpeggi di terzine -.

L’accordatura è la classica MI SI SOL RE LA MI ed il grado di difficoltà è classificabile, senza dubbio, nella categoria del relativamente facile, tranne qualche piccolo passaggio nella parte maggiore.

Niente di particolare da segnalare tranne l’unica raccomandazione (ormai superflua per gli affezionati ma sempre utile per chi dovesse trovarsi per la prima volta a consultare queste mie trascrizioni) di accentare bene il canto per distinguere la melodia dall’accompagnamento, il quale deve risultare fluido – specie nel caso delle semicrome – ed un “gradino più sotto”, come intensità, rispetto ad essa.

Vi confesso che mi è mancato il tempo di approfondire ancora certi sviluppi armonici “annunciati”, per dir così, nella seconda parte in maggiore, che avrebbero potuto portare il brano in un’altra direzione, chissà se più o meno interessante di quella qui allegata.

Non è detto che, in un futuro non troppo remoto, non mi capiti di rimetterci mano ed, eventualmente, fornirvi una “seconda” versione di questo lavoro, aggiornata, riveduta e corretta. Anche il finale, che ho scritto a valzer di semiminime ma registrato - nell’Mp3 allegato a questo articolo - a terzine, resta un po’ “fra color che son sospesi” stante la mia non ancor piena convinzione sulla strada migliore da intraprendere in questo arrangiamento.

Lascio quindi a voi la massima libertà di scelta ed aspetto i vs. sempre graditissimi suggerimenti che potrete farmi pervenire, come sempre, al mio indirizzo mail.

Grazie per avermi sopportato anche stavolta.

Un e-bbraccio a tutti.

Alessandro Altieri

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