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di Marco Corsi


ROLAND DYENS

Pittura a sei corde


Merita quindi di essere accuratamente trattata anche la produzione di trascrizioni e arrangiamenti realizzata da Dyens, vista l'importante parte che copre all'interno della sua opera.


I soggetti adottati per le elaborazioni sono vari, senza distinzioni per stili o periodi. Possiamo infatti vedere come in una singola raccolta (Mes arrangements à l'amiable - 2001) siano compresi autori come Eryk Satie (1866-1925) e Chopin parallelamente ad Angel Villoldo (1861-1919), Jobim o Reinhardt. Nella produzione complessiva si spazia poi da Sylvius Leopold Weiss (1686-1750) a Pëtr Il'i ajkovskij (1840-1893), da Maurice Ravel (1875-1937) a Federico Moreno Torroba (1891-1982), da Albéniz a Sor.



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22. Rev. T. Kullak, Edizioni G. Schirmer - 1880.

23. Indica che la nota va pizzicata utilizzando il solo polpastrello del dito coinvolto (generalmente il pollice).

24. Abbreviazione per “Poco vibrato”.

25. Tecnica che consiste nel suonare una o più note facendo scivolare le dita sulla tastiera.

26. Canzone musicata da Ariel Ramirez (1921-2010) su testo di  Félix Luna (1925-1993).

La particolarità che emerge nella maggior parte degli arrangiamenti è la forte caratterizzazione che rende inconfondibili queste versioni rispetto a dei semplici adattamenti. La musica scelta da Dyens viene rinnovata, rivisitata attraverso il linguaggio della chitarra, viene ricreata per offrire la massima resa emotiva e timbrica.


Un esempio di quanto sopra affermato può essere dato da una comparazione tra la parte per pianoforte del Valzer Op.6922 n°2 di Chopin (Fig.1)

Fig. 1

Fig. 2

e la versione proposta da Dyens nella raccolta Mes arrangements à l'amiable (Fig.2).

Fryderyk Chopin - Valzer Op.69 n°2

Si può notare come anche solo in questa porzione di spartito compaiano già una ricca quantità di indicazioni come plp.23, poco vib.24, gliss.25, appartenenti alla gamma espressiva tipica dello strumento.

Confrontando poi l'arrangiamento di Alfonsina y el mar26 realizzato dal chitarrista Jorge Cardoso (1949) (Fig.3) con quello curato da Dyens (Fig.4) emerge comunque una maggiore attenzione ai dettagli espressivi da parte di quest'ultimo, nonostante siano entrambi realizzati per lo stesso strumento.

Fig. 3

Fig. 4