HOME

ROLAND DYENS

Pittura a sei corde


Tra le pagine della raccolta si distingue l'introduzione di A Night in Tunisia di Dizzy Gillespie (1917-1993), realizzata interamente con percussioni da effettuare in diverso modo su varie parti dello strumento. Sotto ne è riportato l'inizio:















































Dizzy Gilespie - Night in Tunisia


1.5 LO STILE ESECUTIVO


Come già accennato nell'introduzione, Roland Dyens si è saputo distinguere sotto vari aspetti tra i compositori-chitarristi di oggi. Analizzando il suo stile esecutivo si può notare come le sue performance siano caratterizzate da un'estetica quasi tardo-romantica, densa di colori e dettagli, arricchita ulteriormente delle evoluzioni tecnico-espressive del secolo trascorso.

Il chitarrismo moderno ha in parte abbandonato le accurate ricerche di suoni e timbri contrastanti operate da maestri del passato orientandosi verso una scrematura di suoni puri, puliti, morbidi, cristallini, arrivando a toccare picchi di perfezione acustica che a volte però si rivelano meno efficaci da un punto di vista emotivo.


La volontà di artisti quali Segovia o Bream di conferire la massima varietà e profondità alle loro esecuzioni si manifestava principalmente con un uso della mano destra ricco di ampie e spesso anche repentine escursioni nella lunghezza delle corde, alla ricerca delle più disparate risorse sonore che lo strumento potesse offrire.


Questa disposizione ad accettare ogni suono realizzabile, anche il più acido, metallico o strappato, convenzionalmente classificabile sotto l'etichetta di  “brutto”, e di attribuire a ognuno di essi uno specifico e primario ruolo nel proprio progetto, è pienamente riconoscibile, in modo ancora più enfatizzato, nello stile esecutivo di Dyens, erede diretto di questa tradizione.


La scelta del titolo “Pittura a sei corde”, oltre che per il riferimento ai colori che caratterizzano le performance di Dyens, viene da un personale collegamento fatto tra il suo modo di concepire la musica e l'approccio alla pittura degli impressionisti francesi di fine Ottocento, quali Claude Monet (1840-1926) o Pierre-Auguste Renoir (1841-1919).


















Claude Monet (1840-1926) Impression, soleil levant



La loro volontà di imprimere sulla tela le impressioni dettate da una particolare situazione attraverso l'uso di colori accesi e di forti contrasti, il considerare lo sfondo come elemento unitario con i soggetti principali, rimanda direttamente alle brusche variazioni timbriche e dinamiche o alle ricche trame armoniche di Dyens, dalle quali emergono, quasi in frenetica competizione, frammenti tematici che s'insinuano nella principale tessitura melodica della composizione.


Questa volontà si manifesta poi negli spartiti con una moltitudine di simboli, indicazioni di dinamica e agogica, note e suggerimenti che si alternano o si sovrappongono in buona parte del rigo musicale.

































































Ángel Villoldo - El Choclo






di Marco Corsi