Notizie dalla Germania

a cura di Gisbert Watty

ALEPH GITARRENQUARTETT

A colloquio con Wolfgang Sehringer

Alcuni compositori si sono interessati per la nostra formazione abbastanza insolita e così sono arrivate le prime opere di Markus Hechtle e Changwon Park. Il quarto chitarrista del gruppo è cambiato varie volte ma nel 1997 siamo arrivati ad una formazione stabile con la quale abbiamo suonato per 10 anni.


I nostri programmi da concerto tipici del periodo iniziale erano misti. Qualcosa come Prätorius, Moreno Torroba e Boccherini insieme ad una o due composizioni di musica contemporanea. Tutto è andato avanti in questo modo per circa 4 o 5 anni, però, con il tempo, eravamo sempre meno soddisfatti delle qualità artistiche delle composizioni “tradizionali” del nostro repertorio.


Non c’era alcuna intenzione programmatica di suonare soltanto la musica “nuova”, ma, successivamente, tutto si è sviluppato in maniera del tutto naturale in questa direzione. In quegli anni c’erano buone possibilità, attraverso la Regione Baden-Württemberg, di ricevere sovvenzioni culturali di vario genere. Questo ci ha permesso di commissionare molte opere nuove per il nostro gruppo. Sono arrivati i primi concerti dedicati esclusivamente alla musica contemporanea e poi siamo stati invitati da Armin Köhler a “musica nova” del SWR. Abbiamo avuto un grande successo, il concerto è stato trasmesso dalla radio e sono arrivati altri inviti per Festival e Stagioni concertistiche dedicati alla musica contemporanea.



Nei primi anni della vostra attività avete eseguito molti arrangiamenti e/o trascrizioni di composizioni classiche.


Eravamo insoddisfatti con le trascrizioni del nostro repertorio e stavamo cercando soluzioni migliori. E molti amici musicisti condividevano le nostre perplessità. Ci è sembrato naturale chiedere aiuto ai compositori con delle trascrizioni “d’autore”. I risultati sono stati molto vari, ogni compositore ha dimostrato un approccio diverso. Manuel Hidalgo ha arrangiato un movimento tratta dal quartetto op.74 “delle arpe” di Beethoven senza cambiare una nota. Martin Smolka ha creato la versione di un pezzo di Cage, ma si tratta sempre di Cage. La musica di Vivaldi riecheggia tutto il tempo durante “Winter Ade” di Fredrik Zeller, ma il materiale musicale è stato completamente trasformato in una composizione nuova. Un simile procedimento è stato utilizzato anche da José María Sánchez Verdú nella sua composizione “Chanson” che si basa su una canzone di Josquin Desprez.

I compositori con i quali lavoriamo oggi non sono interessati a semplici arrangiamenti o trascrizioni ma alcuni autori, come Bernhard Lang, prendono opere storiche come base di partenza per nuove composizioni. “The cold Trip” è una forma di “musica sulla musica” con la “Winterreise” di Schubert sullo sfondo, riconoscibile, ma trasformata e proiettata nella contemporaneità.  


ALEPH GITARRENQUARTETT è formato da Andrés Hernández Alba, Tillmann Reinbeck, Wolfgang Sehringer e Christian Wernicke.


Nel 2018 festeggia i 25 anni dalla sua fondazione. Dedicato esclusivamente alla musica contemporanea contribuisce in maniera determinante alla creazione di un nuovo repertorio lontano dalle strade consuete nel panorama della chitarra.


Com’è nato, come si è sviluppato agli inizi e com’è arrivato il primo pezzo scritto espressamente per il vostro quartetto?


Tutto è nato nel 1993. Eravamo quattro studenti alla Musikhochschule di Karlsruhe e c’era la possibilità di partecipare ad un concorso di musica da camera. Abbiamo vinto e sono arrivate delle possibilità per fare concerti.


Ma il vostro focus speciale rimane sempre la creazione di un nuova repertorio per quartetto di chitarre.


Nel corso del tempo abbiamo cercato di convincere non soltanto i giovani ma anche i compositori più affermati di scrivere qualcosa per il nostro quartetto. Particolarmente importante per noi sono stati Nicolaus A. Huber e Helmut Oehring, due autori molto conosciuti in Germania. Con loro abbiamo trovato “porte aperte”, erano subito molto interessati ed i risultati sono stati belli e convincenti. Questo ci ha incoraggiati a continuare. Non abbiamo un particolare indirizzo estetico, ci rivolgiamo a coloro i quali troviamo interessanti. E concordiamo sempre le nostre decisioni artistiche. Spesso non è semplice, ma alla fine siamo tutti convinti. Lavoriamo insieme al successo dei progetti ed al miglior risultato possibile.



Esiste una composizione emblematica per voi?


Molti pezzi della musica contemporanea vengono eseguiti una sola volta e poi spariscono in un cassetto. Un’opera “chiave” molto importante per noi è il quartetto di Georg Friedrich Haas. Il compositore ha raggiunto una grande reputazione internazionale ed abbiamo eseguito il pezzo circa 50 volte. La nascita dell’opera è curiosa, veramente inconsueta. Haas ha scritto la composizione senza alcuna commissione. Avevamo fissato un concerto al Festival Steirischer Herbst a Graz in Austria e loro ci hanno chiesto se eravamo interessati ad includere nel programma questo pezzo appena concluso dal compositore, scritto casualmente per quattro chitarre. Un compositore che scrive un’opera per quattro chitarre soltanto perché ne ha voglia è un fatto veramente straordinario!



Alcune composizioni dedicate a voi prevedono anche la collaborazione di altri musicisti.


Tutto è nato da un’idea di Markus Hechtle che voleva scrivere un brano con clarinetto. Per noi era un interessante esperimento ed il progetto prevedeva altre composizioni del genere. Beat Furrer era coinvolto e doveva scrivere un nuovo pezzo ma poco prima del concerto già fissato ha dichiarato che aveva sostituito il clarinetto con una soprano!  


L’anno scorso abbiamo eseguito “Y los arcos vacíos por el cielo” di Mauricio Sotelo, un concerto per quattro chitarre ed orchestra da camera. Tutto questo è stato possibile grazie all’invito di Wolfgang Laubichler, il  Direttore artistico dell’Orchestra da Camera di Stuttgart. Una bellissima esperienza che ci ha permesso anche di raggiungere un pubblico nuovo e diverso.


Ed inoltre abbiamo avuto una bellissima esperienze nella partecipazione al teatro musicale “a campo abierto” di Irene Galindo Quero. Il pezzo è stato eseguito nel 2015 a Madrid al Teatro del Canal, a cura di operadhoy, e la compositrice assegna un ruolo portante ad un quartetto di chitarre!



Avete pubblicato tre cd con brani del vostro repertorio, due dei quali usciti nel 2017.


Nel 2012 abbiamo avuto l’offerta da parte del SWR di registrare un cd nel famoso studio Hans Rosbaud a Baden-Baden. Avevamo da molto tempo il desiderio di documentare il nostro repertorio, ed avevamo piena libertà nella scelta del programma. Siamo riusciti a pubblicare il cd con la NEOS ed il buon esito ha portato successivamente al volume 2. Ovviamente vorremmo continuare, ma il mondo discografico è sempre più difficile.


Il terzo cd è diverso in quanto noi suoniamo soltanto per la metà della registrazione. Avevamo contattato Bernhard Lang per un lavoro sulla “Winterreise” di Schubert. Non lo sapevamo, ma lui stava già pensando alla stessa cosa su richiesta del Duo di Juliet Fraser e Mark Knoop. E così ha riunito i due progetti componendo “The Cold Trip” in due parti, i primi 12 Lieder per voce e quartetto di chitarre e gli altri dodici per voce, piano e laptop.



Quali sono i vostri progetti futuri?


Festeggeremo i nostri 25 anni con concerti nella Repubblica Ceca, in Spagna, Corea del Sud, Lettonia e Germania. Naturalmente con nuove composizioni che sono al lavoro da parte di Malte Giesen, Oliver Rappoport e Andrés Nuño de Buen.


Un nostro desiderio sarebbe presentare un concerto con un formato nuovo per il mondo della chitarra. Non il solito concerto con 4 o 5 opere diverse del nostro repertorio ma una serata con una sola composizione di ampie dimensioni.


E speriamo di pubblicare un libro sulla nostra attività…


G.W.

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Repertorio

 

AGUSTÍN CASTILLA AVILA: The noble truths  (UA 2017)

FRANTIŠEK CHALOUPKA: The Aleph  (UA 2017)

XAVIER DAYER: Ceneri  (UA 2008)

BERND RICHARD DEUTSCH: Fixe Ideen  (UA 2001)

AURÉLIO EDLER: Pulso  (UA 2014) 

ARTURO FUENTES: Tonic  (UA 2012) 

BEAT FURRER: Fragmentos de un libro futuro (con soprano)  (UA 2007) 

IRENE GALINDO QUERO: Ziffer H Hut  (UA 2011) + a campo abierto (opera da camera)  (UA 2015)

ZEYNEP GEDIZLIOGLU: Ort der Entzifferung  (UA 2017)

VINKO GLOBOKAR: Rêve énigmatique No. 135 (con 2 sampler live)  (UA 2007) 

GEORG FRIEDRICH HAAS: Quartett für 4 Gitarren  (UA 2007) 

MARKUS HECHTLE: Fresko. Eine Sehnsucht  (UA 1993) + Linie mit Schraffur (con clarinetto)  (UA 2008)

MARKUS HECHTLE/ ANDREAS BREHMER: Sfumato (Musikfilm)  (UA 1999)

DETLEF HEUSINGER: Ent-Fremdung  (UA 1997)

MANUEL HIDALGO: Kampftanz (Spanien *1957)  (UA 1999)

LUDWIG VAN BEETHOVEN / MANUEL HIDALGO: Presto aus op. 74  (UA 2000)

ALBERTO HORTIGÜELA: Anklänge an Gaia  (UA 2005) + Die Sprache ist die Strafe  (UA 2014)

ANTONIO DE CABEZÓN / ALBERTO HORTIGÜELA: Tiento  (UA 2016)

NICOLAUS A. HUBER: Der entkommene Orpheus  (UA 2002) 

PETER JAKOBER: triften (con registrazione audio)  (UA 2007)

JENS JONELEIT: Spuren  (UA 2011)  

AKEMI KOBAYASHI: Klangweben  (UA 2003)  

ANONYM / AKEMI KOBAYASHI: Japanische Volksweise  (UA 2004)

BERNHARD LANG: Monadologie XXXII, Cold Trip pt. I (con soprano)  (UA 2016)   

GERMÁN MORENO BRULL: Aarcadas  (UA 2016)

MARKO NIKODIJEVIC: Unendlich die Nacht (con elettronica)  (UA 2016)  

HELMUT OEHRING: Mich. Stille  (UA 2001) 

CHANGWON PARK: Kluft  (UA 1997) 

JOSÉ MARÍA SÁNCHEZ VERDÚ:  Hekkan III  (UA April 2011) +  Chanson  (UA 2014)

MARTIN SMÔLKA: "Basho" (con soprano)  (UA 2016) + 8 pieces for guitar quartet  (UA 1998)

JOHN CAGE / MARTIN SMÔLKA: Music for Marcel Duchamp  (UA 2000)

MAURICIO SOTELO: Y los arcos vacíos por el cielo (per 4 chitarre e orchestra da camera)  (UA 2017) 

MATHIAS SPAHLINGER: entfernte ergänzung  (UA 2013)

ANDREAS STAHL: gebunden. an anima und dich  (UA 2002)

JOSEPH HAYDN / ANDREAS STAHL: Scherzo aus Symphonie Nr. 94 in G-Dur

STEPHAN STORCK: 5 Bagatellen  (UA 2015) 

CASPAR JOHANNES WALTER: parallele terzen (con clarinetto)  (UA 2007)

SEUNGHYUN YUN: ConteV: Halo (UA 2004)

GERHARD E. WINKLER: Anamorph IX (Frostblues zur Winterreise) (con soprano)  (UA 2016)

FREDRIK ZELLER: Winter ADE  (UA 1996) + beat the ducks  (UA 2013)



Youtube



Georg Friedrich Haas - Quartett für 4 Gitarren - Aleph Gitarrenquartett

Globokar - Rêve enigmatique#135 - Aleph Gitarrenquartett

Bernhard Lang "VII River" - from 'The Cold Trip' - Sarah Maria Sun & ALEPH Gitarrenquartett

CD


NEOS 11208: Aleph Gitarrenquartett - Georg Friedrich Haas, Beat Furrer, Manuel Hidalgo, Helmut Oehring, Markus Hechtle

NEOS 11710: Aleph Gitarrenquartett Vol. 2 - Nicolaus A. Huber, Alberto Hortigüela, Irene Galindo Quero, Mathias Spahlinger


https://neos-music.com/?language=english&page=output.php%3Fcontent%3DKuenstler/Aleph_Gitarrenquartett.php



BERNHARD LANG: Monadologie XXXII, Cold Trip pt. I  per voce e 4 chitarre


https://www.kairos-music.com/cds/0015018kai