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Un lavoro (al momento) unico può considerarsi invece quello delle 20 Lettres puor guitare solo. Anche se l'opera didattica non rientra tra i progetti di Dyens, che infatti a riguardo ironicamente afferma:

[…] “sinceramente non mi interessa molto quel tipo di progetto, trovo che non sia molto “sexy”. Altri lo fanno già benissimo!”. 6


In questa raccolta però propone materiale pensato anche per chi non ha ancora tutti i mezzi per avvicinarsi ai suoi lavori, che richiedono quasi sempre un elevato livello di conoscenza e di tecnica strumentale.

Le 20 “lettere” sono brani divisi per quattro livelli di difficoltà (facili, medie, difficili e da concerto) e realizzati come piccoli tributi a varie realtà musicali.




di Marco Corsi


ROLAND DYENS

Pittura a sei corde


Vi è inoltre un'ampia introduzione dove vengono sottolineati tre aspetti tecnici ritenuti da Dyens fondamentali nel percorso di studio di ogni chitarrista, che spesso però, a suo avviso, vengono lasciati in disparte per dare ampio spazio alla tecnica “più importante”.

Questi tre aspetti sono:

-  La corretta gestione dell'accordatura: viene sottolineata l'importanza di accordare lo strumento in funzione del brano che si andrà ad eseguire. All'inizio di ogni lettera sono riportati dei suggerimenti con note (appartenenti alla tonalità) da realizzare in diverse posizioni per ottenere un temperamento ottimale della chitarra.

Segue un esempio estratto dalla prima lettera:


-  Metodi per un corretto smorzamento delle risonanze: viene evidenziato come sia fondamentale in un'esecuzione saper gestire suoni scaturiti dalla risonanza simpatica di corde a vuoto, o saper controllare le durate di note suonate in precedenza al fine di conferire la massima chiarezza alla musica. Sono riportati consigli su come padroneggiare lo smorzamento della vibrazione delle corde attraverso l'uso sia della mano destra che della sinistra. Il punto dove i suoni devono essere smorzati viene indicato con un asterisco (come già d'uso nella scrittura pianistica in relazione all'uso del pedale). Segue un esempio:

Una piccola curiosità relativa a questa composizione è che è stata concepita originariamente per chitarra, percussioni e contrabbasso ed in questa formazione è stata presentata al Théâtre de Poche - Montparnasse a Parigi. Purtroppo tale versione è andata perduta.


Anche altri brani, soprattutto per la scelta dei titoli molto evocativi, inducono a sospettare la presenza di qualche particolare trama che guidi l'andamento della composizione.  

I Trois pièces polyglottes, ad esempio, nascondono storie riportate anche nella pubblicazione, ma leggendole si capisce però che non sono altro che aneddoti usati come pretesto per scrivere i brani.

La scelta dei titoli spesso ha per Dyens forse meno peso di quanto si pensi. Infatti sostiene che:


[…] “Per scherzare dico spesso che il fatto di comporre delle musiche è un bel pretesto per intitolarle. Sì, è indubitabile: adoro trovare dei titoli ai miei pezzi. È la gratifica più bella al mondo, soprattutto dopo aver lavorato faticosamente alla loro realizzazione. Come il “fare” concerti: è secondo me il pretesto perfetto per fare, dopo, una buonissima cena!”.

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16. Ibidem pag.1.

17. Ibidem pag.1.