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ROLAND DYENS

Pittura a sei corde


Capitolo secondo: Le opere

2.1     LE OPERE ORIGINALI

Ascoltare le composizioni di Roland Dyens è come osservare uno specchio nel quale simultaneamente tutto il suo passato si riflette. È una somma di esperienze, un incastro di tasselli appartenenti a diversi mosaici che danno vita a nuove immagini che evocano ma non ricalcano. Non è raro trovarsi ad avere l'impressione di riconoscere qualcosa di “già sentito”, ma appena si cerca di focalizzare la musica fugge per altri percorsi attivando nuovamente questo processo. Ciò dimostra la sua grande intuizione musicale che, pur muovendosi su terreni già battuti, riesce ad utilizzare senza riciclare.

Ogni pagina meriterebbe di essere citata, ma tra le tante ve ne sono alcune che mostrano particolari aspetti, forse più caratteristici.

La Libra Sonatine ad esempio, uno dei brani di maggior successo, descrive un intervento “a cuore aperto” subito nel 1982 da Dyens. I tre movimenti che la compongono rappresentano tre diverse fasi legate al periodo dell'operazione e nello specifico:

-     India: […] "(influenzato dal famoso film indiano di Satyar Jitray: Le Salon de Musique), è prima dell'operazione (ritmi irregolari e accidentati prefigurano la malattia)" […];

-     Largo: […] "è durante l'intervento (gravità, profondità, lentezza assoluta, come se fosse la vita 'a rallentatore')" […];

-     Fuoco: […] "Visto l'esito positivo di questo pesante intervento, Fuoco rappresenta la vita e l'energia ritrovata". 12





di Marco Corsi


Questo lascerebbe intendere che si tratti di musica “a programma”, scritta su questa storia, ma è proprio lui invece ad affermare che:

…“odio la musica programmatica e non la pratico. La Libra Sonatina è un' eccezione diciamo ma, per essere sincerissimo, non è stata composta secondo la storia raccontata sulla sua genesi. Colpo di scena, vero? Che ricordi, mai mi sono detto 'Roland, oggi vai scrivere qualcosa legato alla tematica dell'intervento chirurgico visto che sarai operato tra una settimana!' oppure 'visto che sei stato operato il mese scorso, devi assolutamente comporre qualcosa di descrittivo'. Mai! È la storia che corrisponde benissimo a quello che potrebbe essere un programma. È plausibile il paragone tra l''operazione in tre tempi' e la forma della sonata. Altra spiegazione: forse il tutto è stato incosciente da parte mia, non so. Se così fosse allora lo accetterei e basta ma devo affermare che mai ho composto (o comporrò) musiche ispirate da qualsiasi storia in modo cosciente.” 13


Segue un esempio molto caratteristico, estratto dalla coda dell'ultimo movimento, dove è presente un passo da eseguire con la tecnica dello slap14 abbinata all'uso del pizzicato Bartók15  e alla percussione delle dita della mano destra sulle corde:




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12. Estratto dall'intervista rilasciatami nel 31/01/2012.

13. Ibidem pag.1.

14. Tecnica che consiste nell'ottenere un suono percuotendo una corda con il pollice della mano destra, principalmente in uso nel basso elettrico ed in particolare adottata nella musica funky.

15. Tecnica introdotta dal compositore Béla Bartók. In principio propria degli strumenti ad arco e successivamente estesa alla chitarra, consiste nel tirare una corda perpendicolarmente alla tastiera per ottenere, rilasciandola, un effetto percussivo.